“Bic/Bic/Bic – Bic Cristal -
Nessuno disegna tanto per disegnare. Disegnare non è un
hobby, disegnare, in Architettura, significa dover risolvere
un problema.
Gli architetti disegnano per dovere,
non per piacere; come nella Scuola di Belle Arti, dove c’era
un orario, un modello, un professore, e noi alunni chiusi
tra i cavalletti.................>>
Disegnare, in
Architettura, è correre contro il tempo, prendere ciò che
sta a portata di mano: una scatola di fiammiferi, un
biglietto del tram, un pacchetto di sigarette rovesciato, i
sacchetti per il mal d’aria che si trovano in aereo, oppure
il nostro quaderno, che non deve avere carta di pregio.
La carta, se è di buona qualità, spessa, ci intimidisce,
facciamo cerimonie, ci inibisce i gesti, e non è per la
grammatura della carta che passiamo ai posteri.
Anche la
penna deve essere banale, leggera, anonima e disponibile in
ogni angolo della città.
Una penna di marca, di buon
design, ci distoglie dall’obbiettivo, ci distrae perché ne
avvertiamo il peso, la qualità che le impedisce di ostruirsi
se anche i gesti sono frenetici.
Anche disegnare con la
matita può non essere la migliore soluzione. Quando
constatiamo che stiamo ottenendo risultati poco brillanti,
potremmo lasciarci andare ad amabili trame, accennare
nuances di graffite e ritardare l’indifferibile: “La
Costruzione della Forma”. (Quanto ad aggiungere colori, poi,
nemmeno a parlarne).
Quasi sempre disegno e scrivo con
una Bic Cristal, nera, uguale a se stessa da quarant’anni.
Non spande, il tratto non varia, scrive anche se la si
dimentica aperta, è sempre disponibile in qualunque negozio.
Quando finisce, torna vergine, trasparente, e sono 14,5 cm
di plastica da buttar via. Con mezzo euro possiamo
ricominciare a schizzare, fino alla prossima e così via di
seguito… “ |