Il centro culturale come luogo di
incontro: mettere in relazione tra loro persone di
generazioni diverse.
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La
Prossemica |
Tutti noi, intorno al nostro corpo abbiamo
uno spazio, una distanza che ci avvolge, ci
separa e ci protegge dal resto del mondo.
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Lo spazio che sussiste tra noi e gli altri
non è neutro, se infatti una persona si
avvicina "troppo" a noi, cominciamo a
sperimentare particolari stati psico-fisici
o variazioni emotive come ad esempio
"fastidio" o "imbarazzo" e reagiamo di
conseguenza ripristinando le "giuste"
distanze, così come, se si allontana
"troppo" da noi. |
Il più
delle volte comunichiamo, mettiamo e ripristiniamo distanze, senza
esserne consapevoli. Lo spazio che ci separa dagli altri è uno
spazio mentale che esiste nella nostra mappa |
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del mondo ed
è chiamato spazio prossemico o bolla
prossemica perché si sviluppa tutta intorno a noi.
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Costruiamo
la nostra bolla prossemica con l'obiettivo di dare delle
misure precise agli spazi che intercorrono tra noi e gli
altri e, di conseguenza, segnali sul tipo di relazione che
vogliamo instaurare con quella persona |
Secondo gli
studi, iniziati sugli animali, e poi condotti sull'uomo, le
distanze relazionali possono essere condensate in tre
gruppi, intime da 0 a circa 30 cm, amicali
fino a circa 1 metro, fino ai 3 metri sociali, oltre
questo limite non si registra influenza. |
Alcuni
fattori possono influenzare la modalità con cui utilizziamo
le distanze: |
· sesso:
le donne mantengono tra di loro una distanza minore rispetto agli
uomini; una donna prova maggiore disagio se si avvicina un uomo
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·
differenze culturali: nelle culture mediterranee c'è maggiore
intimità nelle relazioni spaziali rispetto alle culture nordiche |
· età: i
bambini utilizzano una distanza ravvicinata; gli adolescenti e gli
adulti tendono a distanziarsi; gli anziani diminuiscono le distanze.
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