Il GMIT, Istituto di
tecnologia Mayo, è situato lungo la Dublin Road, via di accesso alla
città di Galway. Il sito, orientato a sud, si affaccia sulla baia.
Il campus esistente riflette gli standard architettonici regionali
del college tipici degli anni 70 con pannelli di rivestimento in
calcestruzzo prefabbricato e finestre a nastro, mancando di una vera
e propria identità caratterizzante. L’intenzione dell’Istituto era
di creare un nuovo punto di riferimento, un edificio che fosse
sensibile alle condizioni ambientali e che, allo stesso tempo, si
riferisse e utilizzasse materiali locali quali intonaco, pietra
calcarea e rame patinato. Il rame è stato scelto per il suo colore
vibrante e per le sue versatili qualità e si adatta bene a forme
organiche in contrasto con elementi ortogonali. L’edificio è
composto da due volumi rettangolari: uno dedicato alle aule ed uno
alla biblioteca. Il primo contiene sedici aule ad anfiteatro e
auditorium di differenti capacità su tre livelli, insieme agli
uffici dell’amministrazione. Nel secondo, la biblioteca si sviluppa
su due livelli collegati da una scala centrale in faggio lamellare.
L’entrata principale si trova lungo l’asse principale del college.
L’edificio si inserisce su un terreno ondulato il cui livello di
terra si alza e si abbassa attorno al suo perimetro, identificando
naturalmente lo sviluppo dell’attcco a terra dell’edificio stesso.
Un terrapieno segue la differenza di quota tra l’edificio nuovo e
quello esistente, i quali sono collegati da un ponte a sbalzo che da
accesso all’entrata principale. Una tensostruttura color porpora si
sviluppa in corrispondenza del ponte proteggendolo dai venti che
provengono da sud-ovest.
Un muro in cemento grezzo gettato in opera collega i due
parallelepipedi, sottolineando la principale direzione di flusso che
attraversa l’edificio. In corrispondenza della biblioteca, le pareti
esterne si sfaldano, creando un profilo più organico che si segmenta
in tre forme a vela rivestite in rame, collegate da una serie di
aperture con telaio a tre montanti in acciaio. Questo rivestimento
scherma lo spazio della biblioteca dal sole e assolve le funzioni di
diaframma acustico e di riflettore di luce. Le vedute incorniciate
sulla baia di Galway sono strategicamente ottenute in corrispondenza
dell’unione tra le vele. La composizione a forma libera riflette la
forma trapezoidale delle vele e tiene conto della localizzazione di
Galway lungo le coste dell’Oceano Atlantico e del suo passato
marittimo. Le tre vele in rame fungono da convogliatori d’aria e
diventano parte integrante della strategia di ventilazione naturale
della biblioteca stessa. La forma si intreccia con la funzione nel
modello finale della sezione trasversale delle vele.
All’interno, la biblioteca riflette le forme organiche esterne.
All’estremità est della biblioteca, la pianta si frattura a creare
vuoti trapezoidali attraverso i quali la luce filtra verso il piano
inferiore della biblioteca dove si trova la maggior parte delle
scaffalature di libri. Il concetto è ulteriormente sviluppato a
livello della copertura con elementi vetrati che si staccano dal
piano della copertura come se fossero sospesi in aria. Lo spazio
della biblioteca è racchiuso da una parete vetrata che corre dalla
vela in rame d’angolo fino alla facciata piana. Travi in acciaio
enfatizzano le linee orizzontali lungo questa superficie vetrata,
creando una struttura che sembra un contrappunto alla vele. La luce
naturale diurna filtra all’interno dell’edificio a 360 gradi e
rimodella continuamente l’interno con il cambiare dell’angolazione
solare. Il progetto utilizza gli elementi architettonici come
cardini caratterizzanti: la forma dell’edificio a collocarne le
funzioni, la sua pelle esterna per inserirsi nel paesaggio
circostante e l’uso dei materiali a identificare un indice
gerarchico. Le forme scultoree in rame patinato racchiudono uno
degli spazi più importanti del campus, la biblioteca, e
strategicamente sono situate in corrispondenza dell’angolo più in
evidenza del campus. |