Con il
sostegno della
Commissione
Europea
comunicato
stampa del 10 novembre 2005
ARTAUD, Volti / Labirinti
Film, disegni, documenti
Titolo della mostra
ARTAUD, Volti / Labirinti
Film, disegni, documenti
Direttore artistico Jean-Hubert Martin
Curatori
Jean-Jacques Lebel e Dominique Paїni
Conferenza stampa
lunedì 5 dicembre 2005, ore 14.30
Inaugurazione
lunedì 5 dicembre 2005, ore 18.30
Apertura al
pubblico
6 dicembre 2005 – 12 febbraio 2006
Sede
PAC Padiglione d’Arte Contemporanea –
Via Palestro 14 – Milano
Sotto il titolo ARTAUD, Volti / Labirinti il PAC
Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano presenterà dal 6 dicembre
2005 al 12 febbraio 2006 un “montrage” - dalle parole francesi
montage (montaggio) e montrer (mostrare) - multimediale
dedicato all’artista/poeta/attore e regista teatrale Antonin
Artaud (1896-1948), considerato una delle personalità più
sovversive della sua epoca. Nel mondo contemporaneo, Artaud esercita
un’influenza rimarchevole non solo negli ambiti dell’arte, della
letteratura, del teatro e del cinema, ma anche nel campo della
cultura psichiatrica. Si può dire che abbia rivoluzionato e
ridefinito le nozioni stesse di cultura, linguaggio, salute mentale
e arte teatrale.
Questo “montrage”, concepito da Jean-Jacques Lebel e
realizzato con la partecipazione di Dominique Païni, offre una
visione complessiva di tutte le attività creative di Artaud,
connettendole l’una all’altra e testimoniando la loro stupefacente
molteplicità. Accanto ad un’esclusiva selezione di disegni – fra i
quali figura un buon numero di autoritratti – di preziosi
manoscritti, di lettere, di documenti a stampa, di fotografie, vi
saranno anche alcuni ritratti di Artaud eseguiti dai suoi amici:
Jean Dubuffet, Man Ray, Balthus, Eli Lotar, Armand Salacrou, Denise
Colomb, Georges Pastier, per citarne alcuni. Una sezione a parte
sarà dedicata al rapporto tra Artaud e il teatro
Un’installazione di Jean-Jacques Lebel ricostruirà la
stanza dell’ospedale psichiatrico di Rodez dove, a partire dal 1943,
Artaud è stato sottoposto, su decisione del medico primario
dell’istituto, a cinquantuno sedute di elettroshock che gli hanno
procurato una sofferenza indicibile, oltre a fratturargli una
vertebra lombare. La tragedia della schizofrenia – una tragedia che
è insieme personale e sociale, e che generalmente viene censurata
dalle istituzioni museali – troverà qui la rilevanza che le spetta.
A tutto ciò si aggiunga il repertorio completo – per la
prima volta in Italia – delle ventidue apparizioni cinematografiche
di Artaud, presentato da Dominique Païni con un complesso sistema di
schermi che riflettono gli uni sugli altri i ruoli interpretati da
Artaud, dando vita a un magma incandescente. Si vedrà Artaud non
solo nei film più celebri a cui ha preso parte - La
Passione di Giovanna d’Arco (1927-28) di Carl T. Dreyer,
Napoleone (1927) e Lucrezia Borgia (1935) di Abel
Gance, La Leggenda di Liliom (1933) di Fritz Lang,
L’Opera da tre soldi (1930) di Georg Wilhelm Pabst
- ma anche in numerose altre pellicole, nella maggior parte
misconosciute e introvabili, mai viste dopo gli anni Venti e Trenta.
Un’attenzione particolare sarà riservata ai suoi testi,
compresi quelli scritti nella lingua di sua invenzione, sotto
l’egida del filosofo Gilles Deleuze che dell’opera di Artaud ha
fornito una lettura innovatrice.
Questa mostra di un genere inconsueto, o piuttosto questo
montrage positivo, ha l’ambizione di rendere omaggio a un
pensiero che occupa una posizione di estrema rilevanza nella cultura
della nostra epoca.
Il catalogo
riccamente illustrato includerà, oltre ai testi dei due curatori,
un’intervista ad André Berne-Joffroy – l’ultima persona ad aver
fatto visita ad Artaud all’ospedale psichiatrico di Rodez – e un
importante testo inedito di Paolo Fabbri su Artaud e Van Gogh. Il
catalogo sarà pubblicato dalla casa editrice 5 Continents Editions.
La mostra, ad ingresso gratuito, sarà accompagnata
come di consueto da attività didattiche e visite guidate
realizzate con il sostegno del Gruppo COOP Lombardia,
concerti di musica contemporanea a tema, conferenze e uno
spettacolo teatrale tratto da un testo di Artaud, Per farla
finita col giudizio di dio, messo appositamente in scena per
questa mostra a cura di OUTIS – Centro Nazionale di Drammaturgia
Contemporanea.
Inoltre, nel mese di gennaio 2006, si terranno due rassegne
cinematografiche. La prima, Il cinema di Artaud, sui film
a cui Artaud ha preso parte come attore, con musiche eseguite
dal vivo, realizzata dalla Fondazione Cineteca Italiana presso
lo Spazio Oberdan. La seconda, Il cinema della crudeltà,
a cura di Milano Cinema – Settore Spettacolo del Comune di
Milano presso il Cinema Gnomo, che presenta quel cinema, quegli
autori e quegli attori che hanno saputo leggere e trasmetterci
la crudeltà del nostro tempo.
La mostra sarà realizzata con il sostegno di TOD’S.
Sede:
PAC - Via Palestro 14, 20121 Milano - tel 02 76009085 - fax 02
783330
www.comune.milano.it/pac
Orari:
9.30 – 17.30 da martedì a venerdì / 9.30 – 19.00
sabato e domenica
Chiuso il lunedì, Natale e il 1° gennaio
Ingresso:
GRATUITO
Ufficio stampa:
De Angelis Relazioni Stampa - Via Ollearo 5, Milano - tel 02 324377
- fax 02 3270919 info@deangelispress.it |