UNA NUOVA
CENTRALITA’ URBANA:
trasformazione e riqualificazione del complesso del
Centro Carni di Roma
relatore: Prof. Arch. Franco Purini
laureando: Andrea Bastoni
Inquadramento territoriale.
L’ambito urbano di riferimento, collocato tra quartieri
ad alta densità come Tor Sapienza, Colli Anieni,
Quarticciolo, Centocelle, presenta una forte vocazione a
svolgere il ruolo di Centralità Urbana e ad accogliere
l’insediamento di servizi di eccellenza e indurre
processi di riqualificazione su dimensione locale nei
quartieri limitrofi caratterizzati da profonde
differenze riguardo all’epoca di realizzazione, alla
morfologia urbana e ai caratteri sociali. Il sistema
insediativo di questo settore urbano si presenta
diversificato e frammentato. Le ragioni di questa
configurazione sono da imputare ad uno sviluppo del
tessuto urbano che, nel tempo, si è andato consolidando
per parti, secondo logiche autonome, lasciando un ampio
vuoto fra il tessuto più compatto della città
consolidata e quello periferico più rarefatto. L’ idea
progettuale nasce dall’intento di unire la nuova
centralità alle preesistenze, prolungandone i tracciati,
e venendo a determinare un disegno solido e compatto che
aggiunge qualità urbana all’area. Questa unità e
compattezza viene, però, arrestata dall’apertura di un
cono visivo (completamente verde) e di un terzo asse che
interrompono il legame con le preesistenze venendo a
determinare due momenti urbani differenti,
caratterizzati dalla torre (simbolo di riconoscibilità
ed identità del quartiere) e dalla residenza
universitaria. La proposta è finalizzata alla
ridefinizione di una identità locale e al miglioramento
della qualità di vita nei quartieri, generando luoghi
che costituiscono il tessuto connettivo della vita
collettiva, attraverso la nascita di piazze, verde,
residenze, viabilità e servizi utili alla società.
La residenza universitaria.
Il tema progettuale è incentrato sul rapporto dialettico
e di contraddizione tra poetica dell’unità e poetica del
frammento. Il volume dell’edificio, nel suo impianto a
corte, si presenta come un blocco unitario e fortemente
compatto. Tale apparente solidità viene sovvertita da
frammenti che innestandosi nell’impianto, con cesure
improvvise, ne corrodono l’integrità, trasformando la
corte da luogo e spazio chiuso ed introverso a spazio
aperto e permeabile. Tali frammenti, però, rispettano il
margine o recinto della corte, senza stravolgerlo
completamente, essendo solamente elementi destrutturanti
che non si pongono come protagonisti della composizione,
ma si limitano ad introdurre un certo disequilibrio
calcolato. Quindi la scelta compositiva è di mantenere
vivo il tipo abitativo a corte, che si basa sul gesto
elementare di appropriazione dello spazio attraverso il
tracciamento di un recinto protettivo.
Inoltre, i frammenti danno origine ad una auto-
stratificazione che conferisce alla composizione
architettonica carattere narrativo ed una elevata
complessità architettonica degli spazi. Attraverso
questo procedimento le piazze interne danno l’idea di
avere l’attuale conformazione a seguito di diverse
stratificazioni temporali. |