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di Denise Barbaroux
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Per
"Giardino verticale"
si intende una facciata o una
parete di un edificio ricoperta
da piante vegetali.
In
questo modo il giardino diventa
un componente integrato che può
essere installato ovunque: è una
struttura adatta specialmente
per le abitazioni in città, dove
lo spazio ridotto non sempre
permette la presenza di un vero
e proprio ambiente dedicato al
verde.
Lo
sviluppo di questo tipo di
struttura si deve in particolar
modo al botanico francese
Patrik Blanc, e
ai suoi studi riguardanti i
sistemi a superficie di
radicazione continua in
idroponia, il cosiddetto sistema
Blanc, caratterizzato da una
minore capacità tampone, da un
ingombro limitato e da un
sistema dotato di filtro aria.
Grazie alle sue sperimentazioni
molto innovative Blanc è stato
capace di riprodurre sulle
pareti di numerosi edifici
europei colorate e suggestive
composizioni vegetali tipiche
delle foreste subtropicali,
rivoluzionando la stessa idea di
"giardino verticale", esistente
fino a quel momento.
Una
delle prime motivazioni della
nascita del sistema è di tipo
estetica, poiché un rivestimento
vegetale conferisce sicuramente
un valore aggiunto ad una
facciata di un edificio; vi è
anche una motivazione legata
alla domanda sempre più
frequente degli ultimi anni di
tecnologie a basso impatto
ambientale.
Le
piante delle pareti verdi hanno
solitamente caratteristiche
rampicanti e sono aggrappate
direttamente alla struttura
dell'edificio attraverso
supporti verticali appartenenti
alla facciata stessa.
Il
giardino verticale in questo
modo costituisce una sorta di
"pelle" della
costruzione, poiché
come la pelle dell'uomo, assolve
il compito di protezione e
regolazione termoigrometrica
dell'edificio stesso.
L'arte del giardino è trattata
fin dal passato, soprattutto per
motivazioni ornamentali,
simboliche, ma anche di
regolazione del clima. Possiamo
citare ad esempio i giardini
pensili di Babilonia, costruiti
su ordine di Nabucodonosor II
nel VI secolo a.C., che oggi
sono considerati una delle sette
meraviglie del mondo. Si può
dedurre che fin dai tempi
antichi l'uomo ha cercato di
intervenire su spazi non
inseriti in contesti
principalmente naturalistici,
per migliorarli da un punto di
vista estetico ma anche
funzionale. |
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Classificazione sistemi
verde verticale |
1) Sistema giustapposto
alla parete perimetrale
dell'edificio. Ha una
funzione di rivestimento
vegetale che può essere totale
oppure solo parziale sulle
facciate. |
2) Sistema integrato
all'involucro. Questo
metodo riduce le dispersioni
termiche e protegge dai raggi
solari diretti; inoltre
contribuisce al raffrescamento
naturale dell'ambiente interno. |
3) Sistemi per muri
verdi di contenimento.
Viene usato principalmente per
mascherare muri di sostegno in
cemento armato oppure in
muratura e quindi ha una
funzione prettamente estetica. |
4) Sistema verticale di
elementi isolati. Viene
sfruttato come barriera
acustica, o come barriera verde
per creare spazi per la privacy. |
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Le possibili specie
vegetali |
A
seconda del tipo di sistema di
verde verticale sono indicate
alcune specie vegetali più o
meno adatte. Ad esempio per
il sistema giustapposto alla
parete perimetrale dell'edificio
le specie vegetali più idonee ad
essere supportate possono essere
l'Hedera Helix, pianta
rampicante, resistente e
sempreverde e la
Rhynchospermum Jasminoides,
chiamata anche "falso
gelsomino", anch'essa
sempreverde e duratura. Altre
specie sono la Akebia
quinata, rampicante
sempreverde che genera fiori
violacei rossicci, la
Passiflora cerulea,
anch'essa rampicante
sempreverde, che produce fiori
dal colore bianco blu, la
Wisteria floribunda,
chiamata anche "glicine",
robusta e resistente, che genera
fiori blu viola in grappoli.
Per
il sistema integrato
all'involucro risultano adatte
numerose piante: la Ajuga,
perenne e di piccole dimensioni,
con fiori di colore diverso, la
Sedum acre, la
Sedum album, la Sedum
reflexum, la Sedum
sarmentosum, che
appartengono tutte alla stessa
famiglia e sono piccole piante
sempreverdi e striscianti.
I
sistemi per muri verdi di
contenimento usano specie ancora
differenti: la Berberis,
pianta arbustiva con foglie
ellittiche caduche o
sempreverdi, la Cotoneaster
damneri, arbusto
sempreverde e strisciante, la
Pernettya, pianta
perenne e sempreverde, con uno
sviluppo tappezzante e con
foglie spesse, la Crateagus,
nota anche come "biancospino",
con rami spinosi e foglie a
forma di rombo.
Infine per i sistemi verticale
di elementi isolati vengono
usate la Carpinus betulus,
pianta che resiste a temperature
minime fino a -15°, con una
crescita medio rapida, e resiste
quindi alla gelate e ai venti,
ma anche alla siccità, al sole e
all'inquinamento atmosferico. La
Lonicera japonica è una
pianta rampicante sempreverde, a
crescita lenta, e produce fiori
di colore bianco e giallo, la
Clematis orientalis, è
un rampicante resistente e
robusto con foglie a felce, che
genera fiori gialli a stella. |
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Tipologie di verde |
Nel
progetto del verde parietale
devono essere considerate alcune
caratteristiche specifiche delle
piante, ad esempio il modo in
cui crescerà e come si
svilupperà, e quindi lo sviluppo
in altezza e in ampiezza, i
tempi di crescita, la
forma delle sue foglie,
e le relative modalità
di ancoraggio; bisogna
naturalmente valutare anche la
superficie e i materiali della
facciata.
Il
verde di facciata può essere
costituito da piante
rampicanti piantate
direttamente a terra oppure in
quota, che crescono
spontaneamente e coprono la
maggior parte della facciata;
non tutte le piante riescono a
sostenersi autonomamente, e in
questo caso si devono utilizzare
sistemi di supporto.
Le
pareti vegetali possono anche
essere formate da piante
decombenti, ossia a
cascata, piantate in quota in
appositi vasi; queste
particolari specie vegetali
possono essere sistemate su
sporgenze o mensole orizzontali,
e hanno una crescita limitata in
altezza.
Un'altra tipologia è costituita
dal verde puntiforme:
si tratta di piccole piante
sistemate in apposite fioriere e
che hanno uno sviluppo verticale
limitato. |
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Le strutture di sostegno |
Esistono due tipologie di
strutture di sostegno: le
strutture tesate
e quelle rigide.
La scelta di queste strutture
dipende dalle diverse modalità
di ancoraggio delle piante.
I
supporti rigidi
sono costituiti principalmente
da listelli che vanno a creare
un traliccio intrecciato
più o meno compatto. Le
strutture rigide si possono
dividere in: - pannelli
reticolari (griglie), che
possono ancorarsi direttamente o
meno alla parete; - montanti
verticali (tralicci): vengono
attaccati alla parete e poi
integrati in strutture
secondarie come reti grigliate,
elettrosaldate o tesate; -
strutture compatte: sono
composte da un pezzo unico e
conferiscono maggiore libertà
nel disegno generale del verde,
non avendo punti di ancoraggio.
I
materiali usati per le strutture
rigide sono legno (migliore,
poiché i tralicci risultano
resistenti e flessibili), la
plastica e le fibre di vetro
(che però talvolta non hanno la
resistenza necessaria a reggere
le piante sull'intera facciata),
il ferro (duraturo anche più del
legno).
Le
strutture tesate
sono composte da
semplici reti o cavi
ancorati in maniera diretta alla
facciata tramite supporti rigidi
come profili in alluminio, aste
lignee o strutture reticolari.
In questo modo si possono
progettare soluzioni lineari o
meno tramite l'incrocio dei cavi
tesati. Vengono usati meno
fissaggi al muro, e nel
complesso risulta un aspetto più
ordinato dell'intera facciata.
Un altro vantaggio rispetto alle
strutture rigide è che sono
trasportabili facilmente sul
luogo e si riescono a coprire
superfici maggiori. I materiali
usati per le strutture tesate
sono acciaio e ferro zincato. |
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Vantaggi delle pareti
vegetali |
I
vantaggi nell'utilizzo di una
facciata vegetale sono numerosi.
Questo sistema contribuisce alla
riduzione dei consumi
energetici
dell'edificio, ad esempio si
risparmia fino al 20% per il
riscaldamento, e si arriva fino
al 50% per la climatizzazione
estiva.
Usare
le pareti vegetali come
strumento di controllo
ambientale, può contribuire a
ridurre notevolmente l'effetto
dell'"isola di calore",
molto diffuso nelle grandi
città, per controllare il
surriscaldamento. Questo avviene
perché le foglie che vengono
colpite dall'irraggiamento
cedono acqua facendo in modo che
la superficie si raffreddi e che
venga diminuito calore nell'aria
circostante.
Il
giardino verticale offre anche
la possibilità di migliorare
l'isolamento acustico
dell'edificio stesso, in quanto
funge da barriera sonora, grazie
alla presenza della fitta
vegetazione sulla parete.
Contribuisce inoltre alla
filtrazione di polveri e
sostanze inquinanti e
all'aumento delle
biodiversità nelle aree
urbane.
Un
altro vantaggio è il
miglioramento estetico e
architettonico dell'immagine
urbana, con conseguente
riqualificazione e
valorizzazione dell'edificio
stesso. La presenza di aree
verdi nelle città non è sempre
garantita e possibile, a causa
della scarsità di spazio: il
verde verticale può essere una
soluzione adatta a creare del
verde nelle città e in quei
luoghi dove vi è una carenza. |
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Museo del Quai Branly |
Il
museo si trova a Parigi ed è un
museo di arte non europea voluto
da Jacques Chirac, edificio
progettato dall'architetto
Jean Nouvel, e
caratterizzato dalla sua tipica
parete vegetale, opera di
Patrick Blanc.
La facciata della costruzione,
alta 12 metri, è completamente
coperta da una
rigogliosa vegetazione,
costituita da più di
15.000 piante: si
tratta di un vero e proprio
catalogo botanico, con oltre
150 specie diverse
originarie del Giappone, della
Cina, degli Stati Uniti e
dell'Europa Centrale.
In
questo modo la facciata diventa
un muro che respira, rivestito
da un'intelaiatura metallica che
sorregge lastre di PVC ricoperte
da due strati di feltro, in modo
tale che le radici delle piante
possano avere un appiglio per
svilupparsi.
"Il
museo è un semplice riparo senza
facciata, in un bosco": sono
queste le intenzioni di Jean
Nouvel nella progettazione del
museo. Come accennato il polo
museale ospita collezioni d'arte
extraeuropee, come rarità
provenienti da dall'Africa e
dall'Oceania. Dopo una visita
interna al museo, guardando la
facciata dell'edificio, si può
facilmente pensare che il
rivestimento sia un vero e
proprio segno di una cultura
antica e primitiva: lo stesso
Patrik Blanc ha affermato che
durante la scelta delle specie
vegetali ha preferito
privilegiare piante con foglie
dai colori con sfumature
marroni, per richiamare
direttamente i materiali e i
toni delle opere d'arte
provenienti dai paesi tropicali. |
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Ex Ducati Rimini Mario
Cucinella Architects |
E' un
edificio a uso commerciale e per
uffici presenta una facciata
vegetale per creare un angolo di
verde in città. Ha progettato la
costruzione secondo i principi
dell'architettura bioclimatica,
inserendo una pelle verde in
facciata. Viene utilizzata una
griglia rigida in acciaio inox,
ancorata all'edificio per creare
così un supporto per lo sviluppo
e la crescita di piante; viene
utilizzata maggiormente la
specie del Rhynchospermum
Jasminoides, il "falso
gelsomino", posizionata in
grandi vasche a livello del
piano terra e integrate anche
all'interno dell'edificio
stesso.
L'inserimento di questo giardino
verticale ha permesso vantaggi
non solo dal punto di vista
estetico architettonico, ma
anche funzionale, poiché viene
garantito uno schermo
visivo e viene creata
in questo modo una
barriera/filtro per le
polveri e per gli agenti
atmosferici inquinanti.
Durante la stagione estiva la
parete verde limita l'entrata
delle radiazioni solari
contribuendo a
migliorare il comfort termico
nei locali interni. |
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Giardini verticali sospesi |
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Giardini verticali |
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